Nel luglio 2022, Dagmar Reichardt, membro del Comitato Direttivo dell'AIPI, è stata eletta membro del PEN International, un’associazione non governativa mondiale di poeti, saggisti e romanzieri (Poets, Essayist and Novelist), compresi drammaturghi, editori e scrittori di qualsiasi forma di letteratura, con oltre 140 centri PEN internazionali autonomi in Africa, Asia e nel Pacifico, Europa, America Latina e nelle Caraibi, in Medio Oriente e Nord America. Fondato originariamente a Londra nel 1921, con relazioni consultive formali con l’UNESCO e uno status consultivo speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, il PEN International pone l’accento sulla cultura mondiale, sulla libertà di espressione intellettuale e sull’impegno per gli scrittori perseguitati, imprigionati o in esilio per le loro opinioni, indipendentemente da nazionalità, razza, colore o religione. Dagmar Reichardt è stata nominata membro del PEN Centro Germania, fondato nel 1924, con sede a Darmstadt, in Assia. I membri del PEN International contribuiscono alla buona comprensione e al rispetto reciproco tra le nazioni e i popoli, facendo del loro meglio per dissipare tutti gli odi e per sostenere l’ideale di un’unica umanità che vive in pace e uguaglianza in un unico mondo. I membri del PEN sostengono il principio della libera trasmissione del pensiero all’interno di ogni nazione e tra tutte le nazioni, convinti che il patrimonio dell’umanità in generale non debba essere né censurato né intaccato da passioni nazionali o politiche.
Tra le recenti pubblicazioni di Dagmar Reichardt si segnalano due titoli pubblicati in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini: la sua traduzione in tedesco dell’ultimo film che il friuliano volevo realizzare prima di ritirarsi dal cinema dedicandosi solo alla letteratura – Porno-Teo-Kolossal (2022), uscito a Marburg (Germania) in edizione critica e ampiamente commentata – e un numero speciale della rivista Diacritica (VIII, 44/2, 2022, pp. 263) dedicato al tema della Transmedialità e transumanizzazione nell’opera pasoliniana.
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